Ecor NaturaSì
Redesign
- Architettura informativa
- Prototipazione
- Graphic design
- Sviluppo front end (responsive)
- Sviluppo back end (piattaforma WordPress)
- Ottimizzazione SEO
- Integrazione social
- E-mail marketing
Biologico, alimentazione, salute. Un team di medici ed esperti popola costantemente il magazine online di Ecor NaturaSì, on line dal primo giorno di primavera, e solo in versione digitale.
Noi abbiamo interpretato gli obiettivi del cliente progettando e sviluppando il nuovo sito in modalità responsive, in modo che i lettori del magazine possano godere dei contenuti in qualsiasi contesto d’uso e con qualsiasi dispositivo (nei limiti del buon senso, si intende).
Dalla carta al digitale
Valore Alimentare cessa di esistere nella sua forma cartacea, trasferendosi definitivamente on line. Il prodotto sfogliabile era quanto di più elegante e rigoroso si sia visto nel mondo dell’editoria, un’eredità impegnativa da interpretare dal punto di vista della sua resa su schermo.
A questo si aggiungono tutte le dinamiche legate intimamente al digitale, come le modalità di accesso non lineari (search, social, e-mail marketing), l’esigenza di essere responsive, i traguardi da raggiungere. Via che si balla!
Mobile first
Abbiamo seguito alla lettera il nostro processo, che ci ha fedelmente portato a buone conclusioni, come un cane porta al pascolo il proprio gregge (ehi, un’altra metafora in questo sito, strano!).
Abbiamo definito le tipologie di modelli di pagina e i rispettivi elementi. Tutte cose poco affascinanti da vedere, e infatti non ne troverete traccia qui.
Poi abbiamo prima progettato lo scheletro dell’esperienza su dispositivi mobili (mobile first), simulando prototipi a bassa fedeltà su display piccini piccini, quelle striscette che vedete qui sotto a sinistra, simili ai lunghissimi scontrini della spesa settimanale alla Coop. Pardon, a NaturaSì.
E solo dopo avere gettato dalla rupe i contenuti non strettamente indispensabili, come vuole il rituale sacrificale dell’architettura dell’informazione per device mobili, abbiamo allargato la progettazione alle viewport più ampie, cioè agli schermi dei tablet e dei desktop.
Voilà
Abbiamo cercato poi di tradurre tutto questo impianto in un apparato visuale che raccogliesse l’eredità della rivista cartacea senza infangarne la memoria, possibilmente modernizzandola (se i figli ripercorressero le orme di padri, Progresso sarebbe solo il nome del bar più grande di Castel Maggiore).
Abbiamo cercato di giocare garbatamente con le architetture e le call to action che sottostavano agli obiettivi da raggiungere, e crediamo di poter dire che il risultato sia più che decoroso. Ma, come sempre, ci sono sul vino due pareri più importanti di quello dell’oste: quello del cliente (vedere a inizio pagina, grazie grazie e ancora grazie) e quello dei numeri, che già a distanza di tre mesi dal lancio del redesign hanno parlato il linguaggio della crescita.