L’intelligenza artificiale si è presa, da un anno a questa parte, le luci della ribalta. Marketer e esperti IT sono usciti a frotte dal Metaverso per riversarsi nel dolce mare dei chatbot, dei modelli generativi, dell’intelligenza artificiale generale (AI Agents, li chiama zio Bill)
Per chi, sin da subito, ha cominciato a mettere le mani su questi strumenti i limiti sono apparsi rapidamente evidenti. I ricercatori di DeepMind si sono spinti oltre, affermando che l’intelligenza artificiale non è intelligente affatto.
Ed è… vero, e non stupisce: gli addetti ai lavori lo sanno da (tanti) anni e infatti ci tengono molto a differenziare tra machine learning e artificial intelligence. I marketer invece adorano applicare ovunque le nuove etichette di moda e anche a noi utenti le semplificazioni non dispiacciono.
L’entusiasmo generale nel frattempo ha iniziato a smorzarsi e c’è chi sostiene che siamo forse arrivati al picco (cit.). C’è anche chi si proietta verso scenari apocalittici e, davvero, gli argomenti non mancano.
Noi in Mentine però ci ricordiamo quando, ormai quasi 8 anni fa, Lee Se-dol ha attraversato tutto questo e della celebre “mossa 37” che stupì il mondo. E allora vogliamo pensare come Fan Hui:
“Maybe
AlphaGoAI can show humans something we’ve never discovered. Maybe it’s beautiful.”
Fan Hui, vincitore dell’European Go Championship 2013, 2014, 2015
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