Consistency è un false friend, la sua traduzione non è consistenza ma coerenza. Quando si parla di consistenza del design appare Antonino Cannavacciuolo che, con un sopracciglio alzato, ammonisce: “Questo design è inconsistente, manca la croccantezza!” e giù una pacca delle sue.
Ma cosa si intende per coerenza? La coerenza nel design agisce a più livelli. C’è la coerenza tra identità e comunicazione, la coerenza ai propri valori, la coerenza nel tono di voce, la coerenza ai principi di usabilità e accessibilità, la coerenza visiva, … Il buon (web) design è coerente dalla testa al footer.
Essere coerenti è un duro lavoro, ma paga: migliora l’usabilità e la credibilità, riduce la confusione, riduce i tempi di sviluppo.
Quindi dovremmo cercare di essere sempre coerenti in tutto e per tutto, giusto? Sbagliato.
Talvolta la ricerca della coerenza fine a se stessa rischia di essere controproducente, di essere uno specchio in cui rimirarsi, di distrarre l’attenzione dalle esigenze delle persone. Come tutto ciò che riguarda il design, essere coerenti è una scelta, e ogni scelta è frutto di pensiero.
Nella rappresentazione del Boléro abbiamo fatto 3 piccole eccezioni d’incoerenza, riesci a trovarle?